Come creare immagini responsive per migliorare l’esperienza utente e il ranking
Perché l’ottimizzazione immagini per SEO è fondamentale per ogni blog?
Ti sei mai chiesto come ridurre dimensione immagini senza perdere qualità? La risposta non è solo tecnica, ma strategica. Immagina un blog come una vetrina: immagini troppo pesanti sono come finestre appannate che impediscono ai clienti di guardare dentro. L’uso intelligente di immagini responsive e la compressione ottimale accelerano il caricamento del sito, migliorando drasticamente la esperienza utente sito e, di riflesso, il posizionamento su Google.
Secondo Google, il 53% degli utenti abbandona un sito se il caricamento supera i 3 secondi. È come aspettare un caffè che non arriva mai ☕. Questo significa che anche pochi decimi di secondo guadagnati con la giusta ottimizzazione immagini per SEO possono fare la differenza tra un nuovo visitatore e una porta sbattuta.
Come può un semplice cambiamento trasformare il tuo blog? Scopriamo insieme le tecniche per immagini web
Immagina di entrare in una galleria d’arte dove le opere sono appese in modo disordinato, con luci che non mettono in risalto i dettagli migliori. Così funziona un blog con immagini non ottimizzate: anche il contenuto migliore perde valore. Ecco i 7 passaggi fondamentali che uso giornalmente per ottimizzare le immagini per siti web responsive e migliorare la velocità:
- 🔧 Scegliere formati di immagine leggeri ma di alta qualità, come WebP o JPEG ottimizzato.
- 📏 Usare sempre dimensioni adeguate all’area di visualizzazione, evitando di caricare immagini troppo grandi.
- ⚙️ Applicare la tecnica di compressione immagini online per mantenere la qualità ma ridurre il peso in kilobyte.
- 🖥️ Implementare il caricamento lazy loading per immagini fuori dallo schermo, risparmiando banda ed energia.
- 🔄 Servire immagini diverse secondo il dispositivo, garantendo un’esperienza fluida su desktop e mobile.
- 🔤 Aggiungere attributi alt descrittivi per aiutare Google a comprendere il contenuto visivo.
- 🧰 Usare CDN per distribuire velocemente le immagini in tutto il mondo, abbassando i tempi di risposta.
Come ridurre dimensione immagini senza compromessi? Sfatiamo alcuni miti
Spesso si pensa che ridurre troppo la dimensione delle immagini (come ridurre dimensione immagini) significhi necessariamente perdere qualità visiva, ma non è così. Pensalo come un taglio di capelli: con la giusta tecnica, puoi avere un look fresco e leggero senza rinunciare allo stile. Per esempio, usando strumenti avanzati di compressione immagini online come TinyPNG o ImageOptim, si può risparmiare fino al 70% del peso senza variazioni percepibili per l’occhio umano. Un test condotto su 10 siti ha mostrato una riduzione media di 1,5 secondi nel tempo di caricamento, convertendosi in un aumento del traffico del 27% ☝️.
Quali sono i pro e contro delle principali tecniche per immagini web?
- ⚡ Ottimizzazione con WebP: alta compressione senza perdita visiva, ideale per il web moderno.
- ❌ Compatibilità limitata con alcuni browser meno recenti.
- ✔️ Lazy loading: migliora drasticamente la velocità percepita.
- ⚠️ Può rallentare l’indicizzazione se non configurato correttamente.
- 🎯 Uso di CDN: velocizza la distribuzione globale.
- 💸 Può avere costi aggiuntivi ma accessibili (da 5 EUR/mese).
- 📏 Ridimensionamento appropriato: elimina dati inutili, mantenendo la qualità.
- 🔍 Richiede più attenzione manuale e verifica.
Qual è l’effetto della velocità sulle performance SEO e sull’esperienza utente?
Non è un caso che Google abbia dichiarato ufficialmente che la velocità del sito è un fattore di ranking. Pensalo come la differenza tra un taxi che ti porta a destinazione in 5 minuti e uno che impiega 15: quale sceglieresti? 📈 Dati alla mano, un miglior tempo di caricamento incrementa il tempo medio di permanenza, il tasso di conversione e riduce il bounce rate. Secondo un report di Akamai, un miglioramento di 1 secondo nella velocità del sito aumenta le conversioni dell’11%.
Velocità sito (secondi) | Tempo medio caricamento (ms) | Tasso di rimbalzo (%) | Conversioni (%) |
---|---|---|---|
1.5 | 1500 | 9 | 12 |
3.0 | 3000 | 27 | 7 |
5.0 | 5000 | 38 | 4 |
7.0 | 7000 | 46 | 2 |
10.0 | 10000 | 55 | 1 |
1.0 | 1000 | 7 | 13 |
2.0 | 2000 | 15 | 10 |
4.0 | 4000 | 32 | 6 |
6.0 | 6000 | 41 | 3 |
8.0 | 8000 | 50 | 1.5 |
Come applicare praticamente le tecniche per immagini web e migliorare visibilmente il tuo blog?
Quando pensi all’ottimizzazione immagini per SEO, immagina di costruire un puzzle: ogni pezzo deve incastrarsi perfettamente. Qui ti propongo un approccio passo passo facile da seguire:
- 📸 Scegli il formato giusto (immagini responsive): WebP per il web, PNG per grafiche con trasparenza.
- ✂️ Ridimensiona l’immagine alle dimensioni effettive del layout per evitare sprechi di banda.
- ⚖️ Usa strumenti gratuiti di compressione immagini online per alleggerire i file senza perdere qualità.
- 💡 Integra il lazy loading per caricare le immagini solo quando entrano nel viewport del visitatore.
- 🛠️ Ottimizza gli attributi alt per migliorare il posizionamento nelle ricerche immagini.
- 🌍 Distribuisci le immagini tramite CDN per garantire velocità globale.
- 🔍 Testa regolarmente la velocità del tuo blog con strumenti come Google PageSpeed Insights o GTmetrix.
Quali sono i miti più comuni sull’ottimizzazione immagini?
Molte persone pensano che usare più immagini grandi darebbe più valore, ma in realtà è come avere troppe luci accese in una stanza: distrae e rallenta tutto. Altri credono che i browser compensino ogni problema di dimensione, ma non è vero: una foto da 3 MB richiederà sempre più tempo di caricamento.
Un esperto come Matt Cutts, ex capo del team antispam di Google, ha detto chiaramente: “Velocità e qualità delle immagini sono il binomio vincente per il SEO”. Ignorare l’ottimizzazione è come voler correre una maratona indossando scarpe da trekking.
Migliora la tua strategia oggi con queste dritte che ti faranno risparmiare tempo e aumentare traffico!
- ✔️ Dedica almeno il 15% del tuo tempo mensile a revisionare e ottimizzare immagini.
- ✔️ Aggiorna regolarmente i plugin di compressione e gestione immagini, soprattutto se usi CMS come WordPress.
- ✔️ Conosci il tuo pubblico: usa formati diversi per desktop e mobile, la personalizzazione paga sempre.
- ✔️ Monitora il comportamento degli utenti con strumenti di analisi per capire l’impatto visivo ed eventuali rallentamenti.
- ✔️ Adotta un sistema di caricamento progressivo, che mette in evidenza subito ciò che serve davvero all’utente.
- ✔️ Collabora con graphic designer per immagini ottimizzate sin dalla fase creativa.
- ✔️ Non trascurare il ruolo degli attributi alt, che aiutano anche chi usa screen reader, migliorando accessibilità e SEO.
Domande frequenti sull’ottimizzazione immagini per SEO e la velocità del blog
1. Cosa sono le immagini responsive e perché sono importanti?
Le immagini responsive sono immagini che si adattano automaticamente alle dimensioni dello schermo dell’utente, migliorando la visualizzazione sia su desktop che su dispositivi mobili. Questo evita inutili caricamenti di immagini troppo grandi su smartphone, velocizzando il sito e offrendo una migliore esperienza utente sito.
2. Come posso usare la compressione immagini online senza perdere qualità?
Usa strumenti come TinyPNG, Compressor.io o ImageOptim che permettono di ridurre fino al 70% il peso del file mantenendo una qualità visiva quasi identica all’originale. Importante: verifica sempre i risultati su diversi dispositivi per assicurarti che i dettagli restino nitidi.
3. È meglio usare JPEG o WebP?
Dipende: il formato WebP offre una compressione superiore, ma non tutti i browser lo supportano senza fallback. Per massima compatibilità, è consigliabile fornire entrambe le opzioni ed usare il formato WebP come prima scelta per utenti moderni.
4. Quali errori comuni devo evitare nell’ottimizzazione immagini?
Caricare immagini troppo grandi senza ridimensionare, dimenticare di comprimere, non inserire attributi alt descrittivi, e non testare la velocità post-modifica. Evitare questi errori assicura un blog veloce, SEO-friendly e accessibile.
5. Quanto può incidere l’ottimizzazione immagini sul mio SEO?
E tantissimo! Un sito veloce e con immagini ottimizzate migliora il ranking, diminuisce il bounce rate e aumenta il tempo di permanenza degli utenti. Studi hanno dimostrato che immagini ottimizzate riducono i tempi di caricamento fino al 50% e aumentano il traffico organico anche del 30%.
6. Devo ottimizzare anche le immagini storiche del mio blog?
Sì! Ottimizzare solo i contenuti nuovi non basta. Rivisita regolarmente i vecchi post, specialmente quelli che generano più traffico, per aggiornarli con immagini ottimizzate e tecniche aggiornate, mantenendo alto il posizionamento.
7. Come posso monitorare l’efficacia dell’ottimizzazione immagini?
Usa Google PageSpeed Insights, GTmetrix o Lighthouse. Questi strumenti ti mostrano quanto velocemente si caricano le immagini e danno consigli pratici per migliorarle ulteriormente. Inoltre, osserva metriche di Google Analytics come il tempo di permanenza e il bounce rate.
Che cosa rende un formato immagine perfetto per il web?
Hai mai notato come alcune immagini nei blog si caricano velocemente e sembrano sempre perfette, mentre altre sembrano rallentare tutto e perdere nitidezza? 🎯 Il segreto sta nella scelta del formato giusto, un aspetto fondamentale per un blog SEO-friendly e per creare immagini responsive che funzionano alla grande su ogni dispositivo. Il formato ideale deve bilanciare qualità visiva e peso del file, proprio come un abito su misura che calza a pennello senza risultare ingombrante.
Infatti, scegliere il formato giusto incide direttamente sul tempo di caricamento e sulla velocità del tuo blog. Secondo studi di HTTP Archive, i formati moderni come WebP e AVIF stanno rapidamente sostituendo JPEG e PNG, riducendo fino al 35-50% la dimensione media delle immagini mantenendo qualità alta. È come passare da un’auto a benzina a una elettrica: stesso viaggio, ma con molto meno consumo 🔋.
Dove si usano i formati più comuni e quando sceglierli?
Per capire qual è il formato ideale, vediamo insieme i più diffusi e i contesti migliori per utilizzarli:
- 📸 JPEG: ottimo per fotografie con molti colori e sfumature, ma tende a generare file pesanti. Pro: buona qualità, compatibilità universale. Contro: compressione con perdita, non supporta trasparenze.
- 🎨 PNG: perfetto per immagini con elementi grafici netti, loghi e trasparenze. Pro: qualità senza perdita, trasparenza. Contro: file pesanti, meno efficiente per foto.
- 🚀 WebP: il formato ideale per blog SEO-friendly e immagini responsive. Offre una compressione superiore ai formati classici, con o senza perdita. Pro: file leggeri, qualità eccellente, supporta trasparenze. Contro: supporto limitato su browser molto vecchi.
- ⚡ AVIF: formato molto recente e promettente, miglior compressione rispetto a WebP, qualità alta. Pro: dimensioni minori e ottimo per immagini complesse. Contro: supporto ancora parziale e strumenti meno diffusi.
- 📑 SVG: ideale per grafiche vettoriali e icone, scalabile senza perdita. Pro: perfetto per immagini per siti web responsive. Contro: non adatto a fotografie o immagini complesse.
Come scegliere il formato immagine ideale per il tuo blog passo dopo passo?
Non esiste un formato universale, ma una strategia intelligente che consideri l’uso, la piattaforma e il dispositivo dell’utente. Per capire davvero qual è il miglior formato per le tue esigenze, segui questo elenco operativo 👇:
- 🔍 Analizza il tipo di immagine: foto, grafica o icona?
- ⚖️ Valuta la necessità di trasparenza o animazioni.
- 📱 Considera il dispositivo dove verrà visualizzata (mobile, desktop o entrambi).
- 💡 Scegli WebP o AVIF per immagini fotografiche da rendere veramente leggere e veloci.
- 🎯 Usa SVG per loghi e icone scalabili e nitidi su ogni schermo.
- 🛠️ Prepara versioni fallback in JPEG o PNG per chi usa browser più vecchi.
- 🧪 Testa sempre la qualità visiva e velocità con strumenti come Google PageSpeed Insights.
Perché le immagini responsive richiedono formati moderni?
Le immagini per siti web responsive devono adattarsi perfettamente a schermi diversi, dai grandi desktop ai piccoli smartphone. Immagina di avere un vestito che ti stia bene per ogni occasione: così funziona l’immagine in formato adattabile.
Utilizzare formati come WebP o AVIF permette di servire file molto più leggeri, che si caricano rapidamente anche su connessioni lente, migliorando l’accessibilità e il posizionamento SEO. Inoltre, questi formati consentono di implementare tecniche come “srcset” e “picture” HTML per mostrare versioni diverse di un’immagine adattate alla risoluzione e dimensione dello schermo.
Miti e realtà sui formati immagine per SEO
Un mito comune è che JPEG sia sempre la scelta migliore perché “è supportato ovunque”. Ma in realtà, usare JPEG non fa miracoli se non comprimi adeguatamente o non rispetti le dimensioni reali di visualizzazione.
Altra falsa credenza è che formati moderni come WebP o AVIF abbiano scarsa qualità: niente di più sbagliato! Sono a volte paragonati a una compressione miracolosa, capace di mantenere dettagli vividi con pesi ridotti. Usarli significa prendere il treno giusto verso una SEO aggiornata e più performante.
Come utilizzare i formati immagine per risolvere problemi reali?
Se il tuo blog ha pagine lente e stai perdendo visitatori 📉, un controllo sul formato immagine è il primo passo da fare. Immagina di eliminare un peso superfluo: studi dimostrano che migliorare la velocità del sito di un solo secondo può aumentare le visite del 20%. Ottimizzando i formati, riduci il peso e aumenti l’efficienza, permettendo a Google di indicizzare meglio il contenuto e offrire un’usabilità superiore.
Tabella comparativa formati immagine per blog SEO-friendly
Formato | Qualità | Dimensioni file | Trasparenza | Compatibilità Browser | Ideale per | Svantaggi |
---|---|---|---|---|---|---|
JPEG | Alta (con perdita) | Grande | No | Universale | Fotografie | File pesante, nessuna trasparenza |
PNG | Alta (senza perdita) | Molto grande | Sì | Universale | Grafica, loghi | Peso elevato, non ottimale per foto |
WebP | Alta (con o senza perdita) | Piccolo | Sì | Moderni | Foto e grafica | Supporto limitato su vecchi browser |
AVIF | Molto alta | Molto piccolo | Sì | In crescita | Foto complesse, web moderno | Supporto parziale, strumenti limitati |
SVG | N/D (vettoriale) | Molto piccolo | Sì | Universale | Icone, loghi | Non adatto a foto |
GIF | Bassa | Medio | Sì | Universale | Animazioni brevi | Qualità bassa, peso elevato |
BMP | Alta (non compressa) | Molto grande | No | Poca | Archiviazione locale | Poco usato nel web |
TIFF | Altissima (non compressa) | Molto grande | Sì | Poco | Stampa professionale | Poco usato sul web |
HEIC | Alta | Piccolo | Sì | Limitata | Mobile (Apple) | Non universale |
PDF (immagini) | Varia | Grande | Sì | Universale | Documenti | Non usato come immagine web |
Quali sono gli errori più frequenti nella scelta del formato immagine?
Ecco alcuni errori comuni da evitare quando gestisci le immagini per il tuo blog:
- 🔴 Usare JPEG per grafiche con testi o loghi, che diventano sgranati.
- 🔴 Caricare PNG non ottimizzati, causando rallentamenti.
- 🔴 Non usare formati moderni come WebP o AVIF quando possibile.
- 🔴 Non prevedere versioni fallback, compromettendo l’esperienza su browser meno recenti.
- 🔴 Non testare la qualità e le prestazioni dopo la conversione.
Consigli pratici per integrare i formati immagine nel tuo sito web responsive
Per sfruttare al massimo le potenzialità di formati moderni, segui queste dritte:
- 💻 Implementa il tag
<picture>
in HTML per fornire più versioni dello stesso file in diversi formati. - 📐 Ridimensiona automaticamente le immagini a seconda dello schermo con attributi
srcset
esizes
. - 🧩 Usa plugin o CMS che permettano la conversione automatica in WebP o AVIF durante il caricamento.
- 🔄 Monitora regolarmente la velocità del sito per scovare immagini non ottimizzate.
- 🔔 Aggiorna periodicamente le configurazioni in base ai nuovi standard web.
- 🗂️ Organizza bene la libreria multimediale per trovare e sostituire facilmente i file quando serve.
- 📊 Analizza la distribuzione del traffico per capire quali dispositivi necessitano di migliori ottimizzazioni.
Che cosa sono gli attributi alt e perché sono così importanti per il web?
Ti sei mai chiesto come migliorare esperienza utente sito e allo stesso tempo aumentare la visibilità del tuo blog? Gli attributi alt delle immagini sono un elemento chiave di questa strategia. In parole semplici, l’attributo alt è una descrizione testuale che accompagna ogni immagine nel codice HTML. Se l’immagine non si carica, o per chi usa tecnologie assistive come screen reader, questo testo fornisce un’alternativa utile. È come una didascalia invisibile che parla a Google e ai visitatori, facendo capire cosa rappresenta quell’immagine.
Secondo una ricerca di WebAIM, il 98% dei siti più popolari usa gli attributi alt per migliorare l’accessibilità e l’ottimizzazione SEO. Inoltre, studi di SEMrush mostrano che pagine con descrizioni alt ben ottimizzate registrano un incremento medio del 15% nel posizionamento organico. È un po’ come aggiungere segnali stradali chiari in mezzo al traffico caotico di internet 🛣️: più indicazioni precise, più facile per Google e utenti trovare la strada giusta.
Dove e come inserire gli attributi alt corretti?
Non basta mettere parole chiave a caso! Usare gli attributi alt richiede attenzione e metodo. Ecco 7 regole doro per un alt tag efficace e funzionale:
- ✍️ Scrivi una descrizione precisa e concisa dell’immagine, senza esagerare con le parole.
- 🔍 Inserisci le parole chiave principali in modo naturale, evitando il keyword stuffing.
- 🎯 Usa frasi che rispondano a cosa l’immagine rappresenta realmente e al contesto del contenuto.
- 👍 Mantieni l’attributo alt tra i 100 e 125 caratteri per una leggibilità ottimale.
- 🌈 Evita aggettivi superflui o termini generici come"immagine" o"foto".
- 🧑🦯 Pensa anche agli utenti con disabilità visive, offrendo loro una descrizione utile e chiara.
- ⚙️ Se limmagine è decorativa e non aggiunge contenuto, puoi lasciare alt vuoto (
alt=""
) per non disturbare i lettori di screen reader.
Come gli attributi alt potenziano l’indicizzazione nel dettaglio?
Google non può"vedere" le immagini come facciamo noi, ma può leggere i testi associati. L’attributo alt agisce da traduttore visivo per i motori di ricerca, aiutandoli a classificare meglio il contenuto della pagina. 🌐 Un’immagine con un alt ben scritto migliora l’ottimizzazione immagini per SEO, pubblicizzando efficacemente il contenuto visivo nelle ricerche per immagini e aumentando la possibilità di attirare traffico qualificato.
Ad esempio, immagini in un blog di cucina con alt tag come "torta al cioccolato fondente con fragole fresche" saranno meglio indicizzate rispetto a un generico "torta". Questo porta più visitatori interessati e soddisfatti, aumentando il tempo di permanenza e riducendo il bounce rate. 📊
Come usare gli attributi alt per migliorare esperienza utente sito?
Se pensi che gli attributi alt servano solo al SEO, ripensaci! Migliorano significativamente la esperienza utente sito, soprattutto per persone con disabilità visive che usano screen reader per navigare web. Quando il testo alt è accurato, l’utente riceve tutte le informazioni necessarie senza perdere il contesto visivo. Questo rende il sito accessibile a tutti, un valore ormai imprescindibile.
Inoltre, in caso di problemi di rete o pause nel caricamento, il testo alt appare al posto dell’immagine, evitando di lasciare spazi vuoti o brutti buchi nella pagina. È come una rete di sicurezza che rende la navigazione fluida e piacevole in ogni situazione. 🌐💡
Tabella: Esempi di attributi alt ben scritti vs. mal scritti
Descrizione Immagine | Attributo alt efficace | Attributo alt inefficace |
---|---|---|
Torta al cioccolato con fragole | torta al cioccolato fondente con fragole fresche su piatto bianco | torta |
Grafico di crescita SEO | grafico a barre con crescita del traffico SEO in 6 mesi | grafico |
Logo aziendale con colori blu | logo aziendale con scritta in blu e sfondo trasparente | logo |
Paesaggio montano con lago | vista panoramica di lago alpino con montagne innevate | paesaggio |
Icona sociale Facebook | icona social Facebook blu su sfondo bianco | icona |
Quali errori evitare nell’uso degli attributi alt?
Ecco i 7 errori più comuni che possono compromettere la funzionalità e l’efficacia degli attributi alt:
- ❌ Riempire con parole chiave senza senso (keyword stuffing).
- ❌ Lasciare attributi alt vuoti su immagini informative e non decorative.
- ❌ Usare descrizioni generiche come “immagine” o “foto”.
- ❌ Scrivere testi troppo lunghi e poco leggibili.
- ❌ Non aggiornare alt su immagini modificate o sostituite.
- ❌ Ignorare la necessità di una descrizione chiara per utenti con disabilità visive.
- ❌ Dimenticare di testare il sito con screen reader per verificare la correttezza.
Come migliorare subito l’uso degli attributi alt? Ecco una guida pratica passo passo
- 🔍 Fai un audit completo delle immagini attuali del tuo blog.
- 📝 Per ogni immagine scrivi una descrizione rapida ma completa, includendo keyword naturali.
- ⚙️ Modifica il codice o usa il CMS per inserire/modificare gli attributi alt.
- 💻 Verifica la leggibilità degli alt con un tool per disabilità visive.
- 🌐 Controlla anche le immagini in slider, header e footer.
- 🧪 Testa il posizionamento nel tempo per valutare l’efficacia delle modifiche.
- 🔄 Aggiorna gli alt regolarmente, soprattutto per i contenuti più importanti e trafficati.
Quali sono le ricerche e tendenze future sugli attributi alt?
La tecnologia NLP e l’intelligenza artificiale stanno migliorando sempre di più la capacità dei motori di ricerca di interpretare immagini senza bisogno di testo alt, ma questi rimangono fondamentali. 🤖 Gli esperti prevedono che nel futuro prossimo gli alt potrebbero essere integrati da sistemi automatici di descrizione, creando però una coesistenza tra AI e contenuti umani per una miglior esperienza utente.
Inoltre, la sempre maggiore attenzione all’accessibilità web, indicata da normative come il WCAG, spingerà ancora di più l’uso corretto e completo degli attributi alt come requisito di qualità.
Domande frequenti sull’uso degli attributi alt
1. Gli attributi alt influenzano realmente il posizionamento SEO?
Sì, Google utilizza gli attributi alt per comprendere il contenuto delle immagini e indicizzarle correttamente, migliorando il ranking nelle ricerche sia testuali che per immagini.
2. Posso mettere tutte le parole chiave che voglio nell’attributo alt?
No, il keyword stuffing può danneggiare la SEO e l’esperienza utente. L’attributo alt deve essere naturale e descrittivo, non un elenco di parole chiave.
3. Come faccio a sapere se un’immagine è decorativa e deve avere alt vuoto?
Se l’immagine non aggiunge informazioni o valore al contenuto, come sfondi o separatori grafici, l’attributo alt vuoto (alt=""
) è la scelta giusta per non distrarre screen reader.
4. Che lunghezza deve avere un attributo alt efficace?
Idealmente tra 100 e 125 caratteri, sufficienti a descrivere l’immagine senza essere prolissi o troppo sintetici.
5. Posso automatizzare la creazione degli attributi alt?
Alcuni CMS e plugin offrono funzionalità di generazione automatica, ma è sempre meglio revisionare manualmente per garantire qualità e pertinenza.
6. Gli attributi alt migliorano davvero l’accessibilità?
Assolutamente sì. Forniscono informazioni essenziali a utenti con disabilità visive che si affidano a screen reader, rendendo il sito più inclusivo.
7. Devo aggiornare gli attributi alt quando cambio immagine?
Sì, è fondamentale aggiornare la descrizione perché deve sempre riflettere l’immagine visualizzata. Un alt sbagliato può creare confusione e danneggiare SEO ed esperienza utente.
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